Quando si vuole avere accesso ad un finanziamento una delle cose che si deve mettere in conto è che può capitare che la banca o la società finanziaria sentano la necessità di richiedere un garante, prima di firmare il contratto di finanziamento vero e proprio. Si tratta, quindi, di una figura molto importante, che a volte può essere decisiva quando si richiede un prestito, e che perciò deve possedere i giusti requisiti ed essere in grado di adempiere a degli obblighi specifici in caso di firma. A questo proposito vediamo anche quali sono i migliori finanziamenti auto con garante.
Requisiti necessari al garante del finanziamento
Capitoli
Tutti coloro che si ritrovano a dover chiedere un prestito, sanno bene che perché si vedano firmare contratto di finanziamento, devono portare delle garanzie solide; la prima cosa che si prende in considerazione generalmente è la busta paga, e quindi la società finanziaria va a vedere se il richiedente ha un’entrata fissa, e di quale entità, con la quale può garantire il rientro del debito. Ma ci sono anche casi in cui a richiedere un prestito, non sia un lavoratore dipendente con regolare busta paga, e nemmeno un lavoratore autonomo a partita iva, ma un individuo che non ha delle entrate fisse che dipendono da un lavoro che generi remunerazione. È il caso di tutti i lavoratori in nero, o di quelli fortemente precari, che non possono garantire uno stipendio sicuro, oppure di altre categorie, come ad esempio le casalinghe, o gli studenti, che non hanno accesso a questo tipo di possibilità. Nel caso in cui questi individui non possano nemmeno contare sulla possibilità di presentare uno o più immobili di proprietà dai quali ricavare una rendita, allora per richiedere un prestito, e per far andare in porto la richiesta, è necessario presentare all’istituto di credito o alla società finanziaria, un garante. Si tratta di una figura che, grazie alla sua posizione, è terza rispetto all’accordo previsto nel finanziamento, ma che è in grado di adempiere al pagamento del rientro del debito, nel caso in cui il debitore non possa farlo in prima persona. È una figura fondamentale, perciò, per la maggior parte delle banche, perché riduce il tasso di rischio di queste ultime nel momento in cui si sottoscrive un contratto di finanziamento con un soggetto che è considerato non stabile dal punto di vista finanziario.
Chiunque si trovi nella condizione di dover cercare l’aiuto di un garante per ottenere il finanziamento di cui si ha bisogno, deve però tenere in conto che il garante è una figura che per essere considerata tale, deve possedere alcuni specifici requisiti. Infatti proprio perché una banca può ritenere poco affidabile un individuo che sta chiedendo un finanziamento, questa deve poter ritrovare nel garante quei requisiti che non la soddisfano nella persona che sta chiedendo il prestito. Pur essendo una terza persona rispetto al contratto di finanziamento che si andrà a stipulare, quindi, alla figura del garante vengono richiesti dei determinati requisiti per la riuscita dell’accordo; vediamo allora quali sono. Innanzitutto partiamo con lo specificare che il garante non deve essere necessariamente un parente della persona che sta richiedendo il finanziamento; se è vero che è sicuramente più semplice da parte del debitore richiedere l’aiuto economico ad una persona della propria famiglia, come un genitore, uno zio, o un fratello, o una sorella, tuttavia non è la situazione famigliare quello che interessa alla banca. Quello che un istituto di credito richiede in maniera specifica, infatti, è che il garante rispetti dei determinati requisiti, che poi sia o meno parente del firmatario del finanziamento, non è rilevante ai fini dell’accordo; di conseguenza anche un amico o una persona cara, o chiunque altro sia disponibile, può fare da garante, a patto che rispetti alcune condizioni. I requisiti da rispettare sono altri quindi, e prevedono prima di tutto il fatto che il garante debba avere dei limiti di età, in particolare che non debba superare i 75 anni al momento dell’estinzione del debito, e quindi si deve prendere in considerazione il fatto che non si può chiedere aiuto ad una persona che sia troppo in là con gli anni.
Altra caratteristica imprescindibile quando si parla di garante deve essere quella legata alla sua situazione lavorativa: per essere considerato affidabile, infatti, deve avere il fondamentale requisito di poter presentare un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Quello che si richiede, perciò, non è solamente il possesso di una busta paga, ma anche e soprattutto che il posto di lavoro sia fisso, e che quindi non sia a rischio di precariato. Inoltre, visto che si sta parlando di garante, questo deve essere una figura totalmente libera dall’iscrizione nel registro dei cattivi pagatori: se quindi nel caso in cui in passato avesse richiesto uno o più finanziamenti, deve poter dimostrare di non essere mai stato un cattivo pagatore, di aver ottemperato senza problemi al rimborso dei suoi debiti pregressi, e di risultare perciò un buon pagatore in un controllo della Centrale Rischi. Anche il passato creditizio del garante ha la sua importanza, e qualsiasi sia la sua situazione finanziaria attuale, questo va preso in considerazione quando si decide di presentarsi davanti ad un istituto di credito. Oltre al fatto di poter presentare senza problemi una stabilità finanziaria data dalla busta paga, frutto di un contratto a tempo indeterminato, un altro requisito importante che si richiede alla figura di un garante, è quello di poter assicurare una buona copertura economica, data dalla possibilità di avere un buon reddito, e dei risparmi sostanziali da parte. Un reddito alto, infatti, induce la banca a vedere di buon occhio il garante in questione, perché in questo modo dimostra di poter coprire con facilità eventuali rate saltate dal debitore, andando a coprire il mancato pagamento. Inoltre a seconda del tipo di prestito che si sta richiedendo, e quindi in base all’entità del finanziamento stanziato, un’ulteriore requisito che si può richiedere ad un garante è quello di avere dei beni immobili di proprietà: questa è un’altra caratteristica che potrebbe risultare decisiva nell’ambito della sottoscrizione di un contratto di finanziamento con una banca.
Finanziamento: gli obblighi del garante dopo la firma
Proprio quest’ultimo requisito risulta fondamentale nel momento in cui non si sta richiedendo un semplice prestito personale, o comunque un finanziamento che preveda delle cifre relativamente basse, ma nel caso in cui al contrario si volesse accendere un mutuo. In questo caso il fatto che il garante in questione abbia dei beni immobili di proprietà sui quali rifarsi in caso di mancata estinzione del debito, può risultare fondamentale ai fini della sottoscrizione del finanziamento. Quello che è bene chiarire prima di tutto è il fatto che alcuni ritengono, sbagliando, che la firma come garante serva solo per far ottenere il prestito al firmatario del finanziamento, e che poi il rimborso del prestito riguardi solo ed esclusivamente lui. In realtà una volta che si accetta di fare da garante a qualcuno, allora si deve tenere bene a mente che il contratto di prestito lo si sostiene in prima persona e non è possibile lavarsene le mani una volta che la banca lo ha sottoscritto. Agli occhi di un istituto di credito, infatti, firmatario del contratto e garante sono sullo stesso piano, e quindi se anche per una sola volta il titolare del finanziamento non fosse in grado di pagare una rata prevista dal piano di rimborso, allora in sua sostituzione deve entrare per forza di cose il garante. Ecco che quindi gli obblighi del garante in caso di firma sono esattamente gli stessi di quelli del richiedente del prestito, e quindi prima di tutto prevedono l’obbligatorietà del rimborso.
Il garante è perciò tenuto a controllare anche lui che il debitore per cui ha firmato si impegni a rispettare le rate e il piano di rientro che è stato stabilito, e in caso contrario deve essere ben cosciente che deve essere pronto a subentrare nel caso in cui il debitore non riesca a pagare una o più rate. Infatti qualora la banca solleciti il pagamento della rata, questa si rivolgerà in maniera uguale sia al firmatario del contratto di finanziamento, che al suo garante in sede di firma; per questo motivo, quindi, gli obblighi del garante sono i medesimi del richiedente del prestito, e qualora si rifiuti, o non possa subentrare al rimborso del debito, allora per lui varranno le stesse iniziative che valgono per il debitore. Una di queste è la temuta segnalazione al Crif come cattivo pagatore, e in questo modo gli sarà tolta la facoltà di richiedere per sé stesso dei prestiti personali in futuro. In questo modo si risulterà impossibilitati, anche se la responsabilità dell’insolvenza non è direttamente la propria, a poter richiedere un prestito personale anche urgente, visto che una volta segnalati, diventa praticamente impossibile riuscire a trovare un finanziamento. Ma la responsabilità più grande subentra, ovviamente, quando si parla di cifre ingenti, come nel caso della sottoscrizione di un mutuo; che succede ad un garante che ha assicurato un richiedente di un mutuo davanti alla banca, nel caso in cui quest’ultimo non riesca più a pagare le rate?
Spesso quando si sottoscrive un mutuo, una banca può richiedere che al mutuatario si affianchi un’altra persona che possa fare da garante, e che in questo caso si chiama fideiussore; come per il normale garante, anche qui non importa che sia un parente, basta che rispetti i requisiti richiesti dalla banca, soprattutto in questo caso che abbia dei beni immobili di proprietà sui quali rifarsi in caso di mancato pagamento del mutuo. La procedura è uguale agli altri casi: impegnandosi il fideiussore a garantire che il mutuatario pagherà tutte le rate necessarie fino all’estinzione del mutuo, nel caso in cui invece ciò non accadesse, o comunque il mutuatario saltasse una o più rate, queste devono essere coperte dal fideiussore. Il guaio come è ben comprensibile, avviene quando nemmeno il garante adempie ai suoi obblighi: in questo caso la banca, dopo aver fatto le dovute sollecitazioni, può procedere al pignoramento dei beni sia del debitore, che del garante che non ha adempiuto alle sue responsabilità. Il pignoramento può andare a intaccare il bene immobiliare del garante, con l’iscrizione di un’ipoteca sulla casa, il pignoramento e la successiva vendita all’asta del bene immobile. Prima di fare da garante in una situazione simile, quindi, è bene pensarci sopra e soprattutto pensare a stipulare un contratto che non preveda una data di scadenza, e dove quindi il fideiussore possa svincolarsi dal finanziamento in cui è coinvolto, in qualsiasi momento.
Migliori finanziamenti auto con garante
Abbiamo visto come sia necessario che la figura del garante non funga soltanto da copertura al momento della firma sul contratto di finanziamento, ma sia ben predisposto a subentrare in qualsiasi momento nel caso in cui il firmatario in prima persona non sia in grado di continuare a pagare il rimborso, o comunque salti una o più rate previste dal piano di rientro del prestito. Ecco che allora, anche nel caso in cui non si arrivi a dover subentrare ad una cifra molto onerosa come può essere quella dell’apertura di un mutuo, nel caso in cui non si abbia una busta paga, anche per accedere a dei finanziamenti meno importanti, occorre in molti casi presentare un garante che sia pronto a sopperire per evitare problemi ad entrambi gli interessati. Uno dei motivi per il quale più spesso si è portati a richiedere un prestito ad una banca o ad una società finanziaria, riguarda l’evenienza di dover mettere mano al portafogli quando si vuole comprare una macchina nuova. In questo caso, qualora non si abbia una busta paga, o comunque non si sia in grado di presentare i giusti requisiti per richiedere un finanziamento, allora si deve tenere in conto che ci sia bisogno di presentare un garante per accedere a dei finanziamenti per comprare un’auto. Diamo allora un’occhiata a quali potrebbero essere i migliori finanziamenti con garante quando ci si appresta ad acquistare una macchina nuova.
Stabilendo una cifra come esempio di partenza, e cioè 10.000 euro, tramite una rapida ricerca online si può accedere a vari preventivi proposti da banche e società finanziarie; partiamo con Findomestic. Per sapere il preventivo iniziale, una volta avuta la certezza che si possa contare su un garante, allora si può inserire la cifra sopra citata e il progetto da realizzare, come appunto l’auto nuova, e capire il piano di rientro proposto dalla società. In questo caso Findomestic propone varie alternative, che coprono un periodo compreso tra un massimo di 96 mesi fino a un minimo di 18 mesi; per quanto riguarda quello di 96 mesi, la cifra della rata proposta è di 136,50 euro al mese, con un TAN fisso al 7,03% e una TAEG fisso al 7,26%, mentre invece quello pensato per un periodo minimo di 18 mesi, vede una rata ovviamente superiore di 587,00 euro, sempre con TAN fisso al 7,03% e il TAEG fisso al 7,26%. Passiamo invece a ING Direct, un istituto di credito che propone qualcosa di diverso rispetto a Findomestic, da leggere direttamente sul sito online ufficiale; in questo caso, sempre partendo dalla cifra di 10.000 euro e sempre tenendo conto che nel caso in cui fosse necessario la banca potrebbe richiedere la presenza di un garante prima di concludere l’accordo, il periodo massimo che prevede per il rimborso ING Direct è di 84 mesi, con una rata mensile di 143,46 euro, con un TAN AL 5,45% se si addebitano le rate su un conto corrente Arancio e il TAEG al 5,91%. Nel caso si volesse scegliere un periodo molto più breve per il rientro, questo è di minimo 12 mesi, e prevede una rata mensile da 858,14 euro, con un TAN con alle stesse percentuali, e un TAEG al 7,39%.
Una proposta più conveniente è quella portata da un’altra società finanziaria, Prestito Semplice, che sempre partendo dalla cifra modello dei 10.000 euro, supponendo un finanziamento dalla durata media di 60 mesi, prevede una rata mensile da 190,38 euro, con un TAN al 4,25% e un TAEG al 5,50%; in questo modo secondo il calcolo si dovrà una cifra finale di 11.423 euro in totale. Prendiamo ad esempio un’altra banca più conosciuta come la BNL, del gruppo BNP Paribas: la cifra da prendere in considerazione è sempre la stessa, e cioè 10.000 euro, così come il periodo del finanziamento, che poniamo il caso si voglia fissa ad una durata di 60 mesi. In questo caso la rata mensile prevista da BNL ammonterà a 194,07 euro, con un TAN fisso al 6,16% e un TAEG fisso al 6,45%, per arrivare ad una cifra totale dovuta che si attesterà sugli 11.669 euro. Finiamo con Compass, del gruppo MedioBanca; sempre tenendo conto che nel caso in cui non si abbia un reddito dimostrabile e non si possa presentare una busta paga ci si debba affidare ad un garante, alla stessa cifra e per la stessa durata, Compass propone una rata mensile da 175 euro, in 69 mesi in tutto, con un TAN variabile dal 5,90% al 10,90 % e un TAEG variabile dal 6,97% al 12,31%.
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