I finanziamenti cambializzati possono essere la soluzione per quei soggetti che fanno fatica ad accedere ai tradizionali prestiti personali? Di norma gli istituti di credito bocciano le richieste che provengono da protestati o persone senza busta paga (per i pensionati e gli autonomi bisognerà approfondire un po’ il discorso): se non riescono a proporre delle garanzie alternative adeguate, questi soggetti sono costretti a provare altre strade. Negli ultimi anni, complici la crisi e l’aumento delle domande di prestito, si è tornato prepotentemente a parlare dei finanziamenti cambializzati: vediamo quali sono le loro caratteristiche, come funzionano, come averli online e a chi richiederli nel 2021.
Finanziamenti cambializzati a protestati e persone senza busta paga
Capitoli
I finanziamenti cambializzati possono essere definiti come dei prestiti non finalizzati che vengono rimborsati tramite il pagamento di cambiali (emesse nel momento in cui viene erogato il prestito) con scadenze mensili. Nella maggior parte i finanziamenti cambializzati vengono tirati in ballo quando si parla delle soluzioni a disposizione delle persone che, per un motivo o per l’altro, non riescono ad ottenere un normale prestito personale dalle banche o dalle finanziarie; i soggetti in questione non sono pochi, visto che gli istituti di credito prima di concedere un prestito si assicurano che il richiedente presenti dei requisiti che ne garantiscano l’affidabilità e a capacità di rimborsare le somme ottenute. Oltre ai requisiti anagrafici (di norma i prestiti personali vengono concessi a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 70 o 75 anni) ce ne sono altri che taglino fuori dalla platea dei possibili clienti diverse persone: per ottenere un prestito bisogna avere un reddito dimostrabile e non bisogna risultare protestato o cattivo pagatore.
I prestiti destinati alle persone che non possiedono un reddito dimostrabile vengono chiamati prestiti senza busta paga; in realtà è un modo di dire un po’ vago, perché gli istituti di credito sono disposti ad accettare le richieste anche di chi non è lavoratore dipendente, ma può comunque presentare un altro documento di reddito: possono ottenere un prestito i pensionati presentando il loro cedolino, ma anche gli autonomi presentando la loro dichiarazione dei redditi accompagnata dalla ricevuta del pagamento (ovviamente le cifre richieste devono essere adeguate a quello che è il reddito). In altre parole, i prestiti senza busta paga sono quelli destinati a chi non può fornire un documento di reddito. Attenzione, non bisogna però pensare solo ai disoccupati: rientrano in questa categoria tante altre persone, come ad esempio gli studenti, le casalinghe, i lavoratori irregolari e così via.
I cattivi pagatori e i protestati non vengono visti di buon occhio dalle banche perché sono quelle persone che in passato si sono dimostrati incapaci di rispettare le scadenze: i cattivi pagatori sono quelli che hanno pagato in ritardo una o più rate di rimborso di un finanziamento, mentre i protestati sono quelli che non hanno rispettato il loro obbligo (ad esempio si sono rifiutati di pagare un assegno o una cambiale) e hanno subito il protesto, ovvero un atto pubblico che accerta il fatto che il debitore non vuole o non può saldare il suo debito. I cattivi pagatori e i protestati vengono inseriti in appositi elenchi che gli istituti di credito controllano prima di concedere un prestito. La posizione dei protestati ovviamente è più complicata (i cattivi pagatori, seppur in ritardo, hanno pagato il loro debito) e questo è dimostrato anche dai tempi necessari per essere cancellati dalle “liste nere”, che sono più lunghi.
Chi può richiedere un prestito cambializzato?
In assenza di garanzie alternative ritenute adeguate dagli istituti di credito (e nella quasi totalità dei casi per garanzia adeguata si intende la presenza di un garante solido e affidabile che si impegni a pagare le rate di rimborso nel caso in cui il debitore principale non sia in grado di farlo), per i soggetti di cui abbiamo parlato finora può essere praticamente impossibile riuscire ad ottenere un prestito personale. E qui, come abbiamo detto prima, entrano in ballo i finanziamenti cambializzati: ci sono altre alternative, come il prestito tra privati o il prestito su pegno (la cessione del quinto può essere richiesta anche dai protestati e dai cattivi pagatori, ma non da chi non ha una busta paga), ma chi ha bisogno di cifre importanti (cosa che non si può ottenere con i prestiti su pegno) e chi non vuole chiedere soldi ad amici o parenti (che potrebbero essere disposti a concedere un prestito tra privati a condizioni anche più favorevoli) spesso è quasi costretto a rivolgersi a chi concede finanziamenti cambializzati. Bisogna precisare una cosa: i prestiti cambializzati non possono essere richiesti solo da chi ha difficoltà ad ottenere un normale prestito personale, ma da chiunque, anche se è molto difficile che chi presenta tutti i requisiti per accedere al credito attraverso i canali tradizionali possa pensare ad accettare le condizioni di un prestito cambializzato che, come vedremo in seguito, non sono proprio favorevolissime.
I finanziamenti cambializzati vengono erogati tramite l’emissione di cambiali (sotto la forma di pagherò, ovvero promesse di pagamento del debitore, o tratta, ovvero ordine di pagamento) e sono caratterizzati un tasso fisso e da rate di importo costante. Possono essere concessi sia da un istituto di credito (finanziaria o. molto più raramente, banca) che da privati; gli importi erogati di solito vanno dai 2.500 ai 50.000 euro, mentre la durata del piano di rimborso, scandita dalle scadenze mensile delle cambiali, può arrivare fino a 10 anni. Ottenere un finanziamento cambializzato è quindi più semplice rispetto al tradizionale prestito personale, anche perché la presenza delle cambiali assicura al creditore di rientrare in possesso delle somme erogate anche in caso di mancato pagamento (le cambiali sono titoli di credito esecutivi: vedremo tra poco cosa significa), ma non è detto che non sia necessario offrire un qualche tipo di garanzia: ad esempio, se il prestito viene richiesto da un lavoratore dipendente può essere richiesta la copia del TFR.
Le cambiali nei finanziamenti: cosa sono e come funzionano
Non possiamo parlare di questa tipologia di prestito senza spiegare bene cosa sono le cambiali: stando alla definizione classica, si tratta di titoli di credito che hanno la funzione di rimandare il pagamento di una determinata somma di denaro. Ma la cambiale ha tantissime caratteristiche: è un titolo all’ordine (ovvero trasferibile con la girata), è un titolo autonomo rispetto al rapporto tra il creditore e il debitore, è un titolo formale (per essere valido deve presentare determinati requisiti previsti dalla legge), è un titolo completo (tutte le clausole del credito sono indicate nella cambiale stessa), è un titolo astratto (non riporta il motivo per cui è stata emessa), ma soprattutto è un titolo esecutivo. Quest’ultimo aggettivo sta a significare che se la cambiale è stata compilata in modo corretto e se è in regola con il bollo, in caso di mancato pagamento alla scadenza il creditore può agire con il pignoramento senza dover attendere decreti ingiuntivi o sentenze di condanna.
Per essere in regola la cambiale deve contenere i seguenti requisiti essenziali (senza i quali è da considerarsi nulla):
- denominazione di cambiale;
- ordine (nei casi di cambiale tratta) o promessa (nei casi di cambiale pagherò) di pagamento al portatore del titolo;
- nome della persona designata a pagare;
- nome del creditore (primo beneficiario);
- data di emissione;
- sottoscrizione del debitore;
- bollo (il cui valore corrisponde al 12% della cambiale; snza il bollo il titolo non può essere protestato).
La cambiale presenta anche altre parti da compilare (i cosiddetti requisiti naturali), ma se non vengono inseriti i dati dai contraenti subentrano le norme suppletive: se non viene indicata la scadenza (che può essere a vista, a certo tempo vista, a giorno fisso o a certo tempo data) la cambiale si considera pagabile a vista; se o viene indicato il luogo di emissione si suppone che la cambiale sia stata sottoscritta nel luogo indicato accanto al nome del traente o emittente (se neanche lì viene indicato un luogo, la cambiale è nulla); se non viene specificato il luogo di pagamento la cambiale si considera pagabile nel luogo di emissione o in quello indicato accanto al nome del trattario (si può indicare anche il domicilio di una terza persona e in questo caso si parla di cambiale domiciliata).
Se il debitore rispetta la scadenza di una rata di rimborso del prestito cambializzato, il creditore gli notifica un atto di precetto, ovvero l’ultimo “invito” a rispettare l’obbligo. Da questo momento il debitore ha dieci giorni di tempo per sistemare la situazione, altrimenti il creditore, a partire dall’undicesimo giorno (ed entro il novantesimo giorno, altrimenti il precetto “scade” e sarà necessario inviarne un altro), può procedere con il pignoramento dei beni del debitore per rientrare in possesso delle some. Inoltre in caso di cambiale non pagata scatta anche il protesto, che è l’atto con cui il notaio attesta il mancato pagamento del titolo di credito, con conseguente iscrizione nel registro dei protesti (che può essere visionato da chiunque).
Finanziamenti cambializzati 2021: i pro e i contro
Considerando quanto detto finora, i finanziamenti cambializzati sono nel 2021 la soluzione ideale per i protestati e chi non ha una busta paga e fa fatica ad ottenere un normale prestito personale? Per poter dare una risposta bisogna fare un riepilogo dei vantaggi e degli svantaggi di questa forma di finanziamento.
Pro
- Possono essere richiesti da chiunque, anche da chi ha avuto qualche problema con i prestiti precedenti;
- I tempi di erogazione sono contenuti;
- Non è necessario fornire informazioni su come verranno utilizzate le somme ottenute;
- Può essere richiesto anche se ci sono altri finanziamenti in corso;
- Si può cercare di trovare un accordo per il rinnovo della cambiale, posticipandone la scadenza.
Contro
- I costi rappresentati dagli interessi e da altre spese accessorie (tra cui il bollo) sono più elevati rispetto ad altri prestiti;
- In caso di mancato pagamento scatta il protesto, che renderà ancora più difficile l’accesso al credito in futuro;
- In caso di mancato pagamento il creditore può procedere con il pignoramento senza dover aspettare le decisioni del tribunale.
Anche se gli svantaggi sono numericamente inferiori rispetto ai vantaggi, si può dire che i prestiti cambializzati andrebbero presi in considerazione solo come ultima spiaggia, perché basta anche il mancato pagamento di una singola rata per andare incontro a spiacevoli conseguenze.
Purtroppo per alcuni l’ultima spiaggia è anche l’unica spiaggia: si può capire anche dall’aumento delle richieste di prestiti di questo tipo. Anche se la domanda di finanziamenti cambializzati è in crescita, l’offerta è ancora limitata. Almeno ufficialmente le principali banche non trattano questo tipo di prodotto, così come le finanziarie più famose; certo, chiedere non costa nulla (qualcuno afferma di essere riuscito ad ottenere un prestito cambializzato anche da istituti che non lo menzionano nel loro elenco di prodotti), ma facendo delle ricerche sul web si può notare che questi finanziamenti vengono concessi per lo più da finanziarie attive soprattutto a livello locale. Alcuni di questo istituti permettono anche di inoltrare la richiesta di finanziamento cambializzato online: la persona interessata compila un apposito modulo di richiesta e poi viene contattato dalla finanziaria per raccogliere le informazioni necessarie. I finanziamenti cambializzati vengono erogati in tempi abbastanza rapidi (soprattutto se richiesti online), con le somme che vengono accreditate nel giro di due o tre giorni dal momento dell’accettazione della domanda. Ovviamente i tempi sono più ristretti se la richiesta arriva da persone che possono fornire subito i documenti richiesti (ad esempio, un dipendente che presenta la sua busta paga dovrà attendere meno di una persona senza reddito le cui garanzie devono essere valutate con più attenzione).
Migliori finanziamenti cambializzati del 2021
Ma vediamo i nomi di alcune delle finanziarie italiane che erogano questo tipo di prestito in questo 2021.
- 4Credit, con sede legale a Reggio Eilia in Emilia Romagna; il sito web ufficiale è www.4credit.it: è possibile fare anche la richiesta di prestito online. Il finanziamento può essere concesso a lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi, disoccupati, lavoratori atipici e neo assunti (se sono presenti tutti i documenti richiesti e l’istituto ritiene fattibile l’operazione).
- Fin Florence, con sede in Viale Giannotti 63 a Firenze; il sito web ufficiale è www.finflorence.it: il loro prestito cambializzato ha rate e tassi costanti e una durata massima di 30 mesi; bisogna essere lavoratore dipendente o autonomo oppure pensionato (con un assegno di almeno 700 euro netti).
- King Prestiti, con sede legale in Via Stradella De Cano a Palermo; il sito web ufficiale è www.kingprestiti.com: tramite questo indirizzo è possibile calcolare un preventivo e basta scaricare il modulo ed inviarlo via fax per richiedere il prestito; per il 2021 la finanziaria ha confermato di poter concedere prestiti fino a 1.000 euro a casalinghe e studenti, mentre i lavoratori autonomi e dipendenti e i pensionati possono richiedere importi tra i 2.500 euro e i 31.000 euro, con piani di rimborso che possono arrivare a durare 120 mesi.
- CB Finanziamenti, con sede operativa in Via Vasari a Verona e filiali a Milano, Torino e Roma (come specificato sul loro sito la finanziaria opera principalmente nel Nord del Paese); il sito web ufficiale è cbfinanziamenti.it: possono richiedere finanziamenti cambializzati i lavoratori dipendenti e gli autonomi di età tra i 18 e i 70 anni (purché presentino rispettivamente le ultime buste paga e la dichiarazione dei redditi accompagnata da una polizza assicurativa).
- Credito Veloce, con sede legale in Viale Matteotti a Genzano e sede operativa in Via Ferrari a Roma; il sito web ufficiale è www.creditoveloce.it: i loro prestiti cambializzati, disponibili anche per i cattivi pagatori e per chi no ha alcuna storia creditizia (ma non per i protestati), permettono di ottenere importi tra i 2.000 e i 5.000 euro; il finanziamento può essere richiesto da dipendenti pubblici assunti da almeno 6 mesi e con contratto a tempo indeterminato, da dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato che lavorano da almeno 12 mesi per una Srl o Spa con almeno 10 dipendenti, dai pensionati che ricevono assegni da almeno 1000 euro. È possibile richiedere maggiori informazioni compilando il form presente sul sito oppure chattando su WhatsApp con un operatore.
- IBC Srl, con sede in Via Redipuglia a Massafra (Taranto); il sito web ufficiale è www.ibc-web.it: vengono erogati prestiti cambializzati delega per aziende private con importi tra i 2.500 e i 12.000 euro e durate tra i 24 e gli 84 mesi (prodotto destinato ai dipendenti privati con 2 anni di anzianità di servizi e contratto a tempo indeterminato) e finanziamenti cambializzati classici, con importi tra i 1.600 e i 3.000 euro e durate di 12 o 18 mesi (vi possono accedere solo dipendenti privati, pubblici o provati assunti da almeno 3 mesi e che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 70 anni).
- Alycredit, con sede in Via Principe Biancamano a Sabaudia (Latina); il sito web ufficiale è www.alycredit.it: è possibile ottenere maggiori informazioni o chiedere un preventivo online utilizzando il modulo presente tra le pagine del sito. I finanziamenti cambializzati sono concessi anche a chi ha o ha avuto in passato problemi a rimborsare le rate alla scadenza.
- Sefa Finanziamenti con sede legale in Via Grossi a Saronno e filiali anche a Torino e Milano: il sito web ufficiale è www.sefafinanziamenti.it e tramite questo indirizzo è possibile inviare la propria richiesta online (per essere poi ricontattati da un referente commerciale); i finanziamenti cambializzati sono concessi anche a protestati e cattivi pagatori e per ottenerli è necessario presentare un documento di identità, il codice fiscale, il documento di reddito, un’utenza fissa, gli estratti conto degli ultimi tre o sei mesi, l’atto di provenienza dell’immobile di proprietà (e l’eventuale atto di mutuo) e la piantina catastale dell’immobile stesso; l’iscrizione dell’ipoteca sull’immobile viene richiesta solo in presenza di condizioni particolari o se gli importi da erogare sono elevati.
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